Una sosta nelle cittadine più grandi è d’obbligo, in genere vi è segnalato un percorso a piedi che permette di osservare le case più storiche. Agli italiani fa un po’ ridere considerare storiche abitazioni che raggiungono a malapena 200 anni di vita! Ma siamo qui e le visitiamo , ci serve a comprendere meglio la cultura di queste zone. Sulla costa nord gli insediamenti sono poco più che paesini, l’ambiente è gradevole. Ci sono molte insenature con minuscole baie disabitate, è tutto verde fino alla riva che spesso è alta sopra le scogliere a picco. Paesini dai nomi più vari : Ulvestone, Penguin, Burnie, Wynyard alcuni sembrano luoghi di villeggiatura. Lungo la costa si incontra il Parco Nazionale Rocky Cape preceduto da Sister Beach , una bella spiaggia dall’aspetto selvaggio dove abbiamo adocchiato alcuni pinguini. La località più interessante è Stanley posizionata sulla penisoletta omonima nella parte nord occidentale dell’isola. La sera sulla spiaggia che guarda a nord, dal mare rientrano i pinguini. Occorre appostarsi sulla lunga terrazza illuminata con luci rosse che non disturbano i pinguini per vederli arrivare dal mare. Impresa non facile se non ci si aiuta un po’ con le torce.
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Ne riuscii a vedere sei, stavano acquattati tra i cespugli in attesa di non so che. A Stanley c’è una passeggiata così famosa da essere scritta pure sulle mappe. Si chiama Nut. Il percorso ad anello si sviluppa su uno sperone montuoso alto circa 150 m che domina il paese . C’è perfino una seggiovia per far salire chi ha problemi di deambulazione. La caratteristica di questo percorso è che si vede il mare da ogni lato a 360°, su alcuni lati lo si vede proprio sotto di noi quasi a picco. Il Parco Nazionale, a mio parere, più sorprendente di tutti e’ quello delle Cradle Mountain. Ebbi la sfortuna di arrivarvi in un giorno di pioggia con molto freddo, ma la vegetazione e i sentieri che si sviluppavano attorno e che mi ero studiato sulle cartine appese ovunque , mi fecero capire che qui, col bel tempo, si sarebbero potute fare escursioni meravigliose con infinite scelte. Nonostante il tempo ostile lo apprezzai molto. A Port Arthur invece si ritrova la parte storica del paese. In Tasmania erano state istituite case di pena con prigionieri provenienti dall’Inghilterra. Port Arthur è stato uno di questi penitenziari. Il giro guidato nella cittadina permette di osservare gli edifici o i resti degli edifici. Alcuni , ancora intatti, conservano l’aspetto architettonico classico inglese del ‘700 e ‘800. L’animale autoctono che caratterizza l’isola è il famoso Diavolo di Tasmania. Non è molto grande, circa 80 cm di lunghezza ed è un marsupiale. Ha una testa piuttosto grossa rispetto al corpo e una mandibola potentissima. Emette dei versi terrificanti, sopratutto di notte, da qui il nome. Gli abitanti lo chiamano anche Beelzebùb’s pup, letteralmente cucciolo di Belzebù. Non è facile vederlo in natura, per cercarlo occorrerebbe organizzare un uscita mirata con persone competenti che vi accompagnano. Lo si vede invece facilmente nei piccoli zoo locali. E’ sufficiente per farsene un idea. Bruny Island è sicuramente un luogo da non dimenticare in una visita in Tasmania, ha coste molto belle con barriere di basalto impressionanti, ci sono colonie di otarie, innumerevoli uccelli e la possibilità di effettuare una crociera di tre ore con partenza da Adventure bay che è bellissima. La barca era scoperta, mi fornirono indumenti caldi ed una mantella impermeabile da indossare sopra al giubbetto salvagente. ​Durante la navigazione si ammirano grotte marine, archi naturali, impressionanti barriere di basalto, anfratti che quando arriva l’onda emettono spruzzi altissimi come fosse un geiser, isolette stracariche di otarie, altre di uccelli, una di pinguini, poi isolotti e baie selvagge, una costa naturale e selvaggia che ha entusiasmato tutti. Abbiamo esplorato l’isola dalla punta più a nord al faro di Cape Bruny più a sud . Bruny island è facilmente raggiungibile con la propria auto, un traghetto assicura il collegamento alla grande isola dalla mattina alle 7.30 alla sera alle 19.00, trovarvi da dormire, se non si porta la tenda è un po’ meno facile.​
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